Il comparativo di maggioranza e minoranza in italiano

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Il comparativo di maggioranza e minoranza in italiano

Il comparativo è uno strumento fantastico per confrontare persone, oggetti o idee. In italiano, la struttura base è molto regolare e intuitiva. I comparativi di maggioranza e minoranza si usano per stabilire una relazione di superiorità o inferiorità tra due elementi, detti primo termine di paragone e secondo termine di paragone.

Formazione di base (Comparazione tra due nomi)

La formula più comune e semplice usa la preposizione di.

Maggioranza: Più + Aggettivo + di + Secondo termine di paragone.
Minoranza: Meno + Aggettivo + di + Secondo termine di paragone.
Esempi: Il treno è più veloce della macchina. (La macchina è il secondo termine, introdotto da della). Mio fratello è meno alto di me. (Me è il secondo termine). Questo esercizio è più facile di quello. Roma è meno caotica di Napoli.

L’uso di “Che” (Comparazione tra due elementi diversi)

Quando si confrontano due elementi della stessa natura (due nomi, due aggettivi, due verbi), si usa di. Quando si confrontano due elementi di natura diversa (un aggettivo e un avverbio, due verbi, due preposizioni, due nomi introdotti da una preposizione, ecc.), si usa che.

Comparazione tra due aggettivi o avverbi: Marco è più simpatico che intelligente. Lavora più velocemente che precisamente.
Comparazione tra due verbi all’infinito: Mi piace più cucinare che mangiare fuori. Preferisco dormire che alzarmi presto.
Comparazione tra due nomi preceduti da preposizione: Il regalo è più per te che per lui. Si parla più della moda che del clima.

Il comparativo con i numeri

Quando il secondo termine di paragone è un numero, si usa sempre di (spesso preceduto dall’articolo determinativo del, della, ecc.).

Esempi: Ci sono più di dieci persone alla riunione. Mio nonno ha meno di sessantacinque anni. Non spendo più di venti euro per una pizza.

I comparativi irregolari (Da memorizzare!)

Alcuni aggettivi hanno una forma comparativa irregolare che è più comune della forma regolare (più buono, più cattivo, ecc.).

Buono -> Migliore (Non si dice più migliore). La pizza della nonna è la migliore.
Cattivo -> Peggiore (Non si dice più peggiore). La situazione è peggiore di quanto pensassi.
Grande -> Maggiore (Usato per l’età e in contesti formali/astratti). Ha raggiunto la maggiore età.
Piccolo -> Minore (Usato per l’età e in contesti formali/astratti). Ha una conoscenza minore dell'argomento.